201705.02
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Imperia: 7,5 milioni per acquistare il porto turistico. Presentata alla stampa l’offerta di Comune e Go Imperia

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L’offerta è al vaglio dei curatori fallimentari della Porto di Imperia che dovranno valutarla, e del tribunale di Imperia che dovrà decidere se accettarla o meno. Nel dettaglio, Go Imperia ha avanzato una proposta d’acquisto da 7,5 milioni di euro, cifra non definitiva, perché potrebbe diminuire a seconda dell’ammontare delle insinuazioni al passivo

Il porto di Imperia potrebbe diventare pubblico ed essere così consegnato alla città. È stata presentata questa mattina l’offerta irrevocabile d’acquisto del fallimento della Porto di Imperia Spa formulata nei giorni scorsi dal Comune e da Go Imperia.

L’offerta è al vaglio dei curatori fallimentari della Porto di Imperia che dovranno valutarla, e del tribunale di Imperia che dovrà decidere se accettarla o meno. Nel dettaglio, Go Imperia ha avanzato una proposta d’acquisto da 7,5 milioni di euro, cifra non definitiva, perché potrebbe diminuire a seconda dell’ammontare delle insinuazioni al passivo. A questo importo vanno sottratti 408mila euro pari alla somma dei canoni d’affitto d’azienda pagati in conto acquisto al 30 giugno 2017. A questi si sottraggono 110mila euro, dati dalla cessione a un terzo del travel lift, un macchinario in uso alla Porto di Imperia Spa. Dell’importo fanno parte 280mila euro di canoni mensili per l’affitto d’azienda fino a fine anno in conto acquisto, 111 mila 403,68 euro di interventi effettuati per la manutenzione al fine di mantenere l’agibilità, 120mila euro sono pari all’acconto dato all’atto della stipula dell’atto di acquisto d’azienda, 480mila in dodici rate da 40mila per tutto il 2018, 500mila a fine 2018 come secondo acconto e infine la maxi rata finale non ancora possibile da quantificare.

“L’offerta – ha commentato il Sindaco Carlo Capacci – è stata formulata in base alla capacità finanziaria di Go Imperia”.

L’acquisto dello scalo, come sottolineato da Capacci, da Giuseppe Zagarella, vice Sindaco e Assessore a Porti e Demanio, e da Roberto Balbo, presidente di Go Imperia, è un primo e indispensabile tassello che dovrà portare al completamento delle opere a mare e a terra.

“In caso di accettazione dell’offerta – ha aggiunto il Sindaco – si apre lo scenario che tutti noi auspicavamo, il porto diventerebbe pubblico”.

Tra le mosse del Comune e della Go Imperia vi è anche la richiesta di concessione demaniale marittima pluridecennale. Nei giorni scorsi, intanto, è stata presentata agli uffici del Settore Porti e Demanio, una richiesta di rinnovo dell’attuale concessione, in scadenza al 31 dicembre 2018, per altri quattro anni. “Darci un orizzonte di una concessione da qui al 2022 ci permette di sostenere economicamente il pagamento”, ha commentato Roberto Balbo.

“Con questo passaggio – ha commentato Zagarella – si aggiunge un tassello a un percorso molto lungo che stiamo portando avanti con un lavoro di squadra per l’obiettivo prefissato dal primo momento: la riproposizione in chiave pubblica del bacino di Porto Maurizio, un lavoro faticoso, fatto spesso con deficit di risorse umane in un frangente che vede il bacino non dotato di grande immagine visti i pregressi. Questo è un lavoro che ci sta vedendo impegnati a non rispondere a provocazioni di carattere mediatico in occasione di ogni evento giudiziario, ma siamo impegnati a dirimere vicende giuridiche complesse. Sulla concessione, è evidente che per poter completare il porto turistico, almeno per lotti funzionali, occorrerà operare con una concessione demaniale marittima che va oltre i 4 anni. La società con una concessione pluridecennale sarebbe in grado di completare il bacino portando un giovamento per l’ente. Le soluzioni sono più di una, è un processo complesso dal punto di vista giuridico, che vede un percorso a ostacoli, ma nel corso di questo anno ci saranno passaggi importanti e se riusciremo a dipanare alcuni nodi avremo la concessione”.

Un altro tassello importante della vicenda porto turistico è il contenzioso con i titolari dei posti barca che rivendicano la propria titolarità venuta meno alla decadenza della concessione demaniale alla Porto di Imperia Spa. “I titolari dei posti barca che avevano stipulato un contratto con Acquamare hanno perso i propri diritti. – ha detto Capacci – Noi vorremmo, con un contratto di ormeggio, ridargli questi diritti, e chiaramente loro, come previsto dal contratto con la Porto di Imperia, dovranno pagare le spese condominiali. Speriamo sia uno degli ultimi capitoli della vicenda che ha dato tanti problemi alla nostra città. Noi vogliamo portare avanti le operazioni di chiusura dei lavori. Ci vorranno tempo e soldi, ma è questo l’obiettivo.”.