201802.18
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PORTO TURISTICO. . SALVI I LAVORATORI , IL COMITATO DEI CREDITORI DICE SI’ ALL’ACCORDO GO IMPERIA – CURATELA FALLIMENTARE

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Via libera del comitato dei creditori della Porto di Imperia S.p.A. all’offerta della “Go Imperia srl” (la società in house del comune che gestisce il porto turistico)

Via libera del comitato dei creditori della Porto di Imperia S.p.A. all’offerta della “Go Imperia srl” (la società in house del comune che gestisce il porto turistico) per prolungare il contratto di affitto di azienda fino al 31 dicembre del 2018. Dopo l’accordo preliminare tra le due società e l’approvazione della mozione presentata da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico in consiglio comunale anche l’ultimo ostacolo, il nulla osta dei creditori della Porto di Imperia, per salvaguardare i 30 dipendenti della società è stato superato.

L’accordo, lo ricordiamo, prevede il pagamento, da parte della società comunale, di 8 mila euro al mese per 12 mesi, molto più bassa rispetto a quella inizialmente proposta dai curatori (16 mila euro). Ora il passaggio dinnanzi al giudice fallimentare dovrebbe essere soltanto un pro-forma.

L’accordo tra Go Imperia e curatela fallimentare riporta un pò di serenità nel porto turistico, travolto nell’ultimo mese da una valanga di polemiche dopo che la Go Imperia aveva rifiutato di rinnovare il contratto d’affitto in scadenza lo scorso 31.12.2017.

Con il contratto prolungato di un altro anno, la società partecipata del Comune di Imperia avrà il tempo di indire un bando pubblico per l’assunzione del personale, così come previsto dalla legge. Bando che, come già assicurato ai sindacati, prevederà delle agevolazioni, sotto il profilo del punteggio, per coloro che hanno già maturato anni di esperienza nelle tre società che, nel corso dell’ultimo ventennio, hanno gestito il porto, Imperia Mare, Porto di Imperia Spa e Go Imperia.

LA VICENDA

La Go Imperia si era accordata con i curatori per il pagamento di 40 mila euro + iva all’anno cosi suddivisi: il 65% in conto vendita per l’acquisto del porto, il restante 35% per l’utilizzo dei beni mobili e immobili.

Sfumato l’acquisto dello scalo, dopo che la Curatela, nel giugno scorso, aveva rifiutato l’ultima offerta, la Go Imperia, non più tenuta a versare il 65%, non ha accettato neanche il rinnovo a poco più di 16 mila euro (il restante 35%) al mese per 12 mesi. Il motivo? Il cda avrebbe ritenuto inopportuno continuare a versare un canone di affitto così elevato per un’azienda di fatto spogliata dell’unico vero e proprio bene di valore, la concessione demaniale.

Di fatto, dunque, dall’1 febbraio (per contratto, infatti, è previsto infatti un mese di proroga per l’adempimento delle pratiche burocratiche e amministrative) tutti i beni, mobili e immobili, tornererebbero nella disponibilità della Curatela Fallimentare. Tra questi tutti i dipendenti, circa 30, oggi in forza alla Go Imperia, le auto, i gommoni e il Travel Lift in uso alla cantieristica. Beni di cui però la Porto di Imperia Spa non può “disporre” per via delle limitazioni imposte dalla Corte d’Appello nell’ambito della procedura fallimentare.

Nel frattempo la Go Imperia ha presentato una nuova richiesta di proroga di 4 anni dell’attuale concessione demaniale per la gestione del porto turistico in scadenza nel dicembre 2018. La prima richiesta, lo ricordiamo, era stata “bocciata” dall’allora dirigente del settore porti e demanio del Comune di Imperia Pierre Marie Lunghi.